Dietro le quinte di “Sizilien zu pferd”

Dietro le quinte di “Sizilien zu pferd”

La complessa gestazione di questo documentario è durata ben 8 mesi. L’organizzazione delle riprese è stato un vero puzzle. Non parliamo quando ho dovuto avere a che fare con i permessi. In certi casi c’è da stendere solo un velo pietoso su certi burocrati che intendono giustificare la propria esistenza (e lo stipendio) essenzialmente creando problemi a chi vuole “fare”. In altri casi, invece, ho incontrato funzionari che, sapendo che certi regolamenti sono assurdi, mi hanno facilitato notevolmente aggirando gli ostacoli. Le riprese nei parchi in primavera, quelle a cavallo a giugno portandosi dietro in un trailer i cavalli usati da me e Cristina durante le riprese a cavallo, le altre nei comuni fra musei, centri storici, una marea di albe e tramonti, sono state davvero particolarmente faticose. Si è dovuto combattere con condizioni metereologiche e di luce spesso instabili, studiando il meteo su internet continuamente per evitare le perturbazioni e le piogge a gogò primaverili che ci hanno portato i cambiamenti climatici.
Abbiamo dovuto schivare anche due grossi incendi. Uno, appena fuori l’abitato di Prizzi, ha investito i Monti di Palazzo Adriano affumicando l’aria. Per fortuna è cominciato quando avevo completato quasi tutte le riprese. L’altro è scoppiato negli Iblei, poco fuori la valle dell’Anapo e Pantalica. Lo abbiamo attraversato a tutto gas in una giornata fra le più torride che mi siano mai capitate. Poco prima, durante le riprese a Pantalica, Cristina, non certo avvezza al nostro caldo afoso da “scirocco”, è quasi svenuta per il caldo.L’evento più catastrofico è accaduto sui Nebrodi. Il nostro “drone da sella”, durante le riprese al lago Biviere ha pensato bene di impazzire, certamente a causa delle interferenze con i segnali emessi dalle antenne piazzate a “porcospino” su Monte Soro, ed è finito…sott’acqua! Si è inabissatoa due metri dalla riva, dopo inutili tentativi di riportarlo a terra. Lo abbiamo potuto recuperare ma era letteralmente “affogato”. Sull’Etna ho chiesto a un amico dronista di venire lui a filmarci con il suo drone: il vento era così pazzesco che non lo ha potuto fare volare! Prima di spostarci sugli Iblei ho chiesto a un altro amico dronista di Siracusa se mi poteva prestare il suo per lerestanti      due settimane per poter continuare le riprese dal cielo ma la sfiga ci ha perseguitati sul serio: era identico al nostro e ce lo ha prestato ma noi usavamo come monitor un cellulare Android, lui un I phone. Nella borsa del drone che ci ha dato …non abbiamo trovato l’adattatore Android tipe C necessario per collegare il cellulare al drone e così non abbiamo più potuto utilizzare nessun drone per le riprese con i cavalli! Mannaggia!
Che risate (e anche pianti) nel dover far ripetere in alcuni casi davvero tante volte, le battute che le dovevano direguide in video! Alla fine tutto è andato piuttosto bene (abbiamo dovuto solo aggiustare un supporto del trailer negli Iblei, prontamente aggiustato da un amico) in situazioni di lavoro molto complesse organizzativamente parlando, dove un ritardo e un intoppo avrebbero stravolto i programmi dove erano coinvolti guide a cavallo nella natura e a piedi nei paesi. Questo anche perché… l’esperienza non è acqua! In fotografia e ancora di più per fare delle riprese video, la cosa più complessa è difficile è proprio TUTTO CIO’ che permette di riprendere “nel posto giusto nel momento giusto”, ovvero la organizzazione e pianificazione di TUTTO!
Il video ha richiesto:

  • Un mese di ideazione, programmazione e organizzazione ad aprile 2021.
  • 14 giorni di riprese aggiuntive in aree naturali in maggio 2021.
  • 17 giorni di riprese in giugno spostando la troupe in Sicilia in auto con al seguito un trailer e i due cavalli (Zulù e Giulia) utilizzati da Franco Barbagallo e Cristina Hess durante le riprese a cavallo.
  • 18 giorni di riprese aggiuntive fra luglio e ottobre nei Borghi dei Comuni coinvolti nei viaggi a cavallo e presentati nel documentario nelle Madonie (Castelbuono), nei Nebrodi (Sanfratello e Troina), negli Iblei (Palazzolo Acreide), nei Sicani (Burgio, Palazzo Adriano, Prizzi, Godrano e Corleone).
  • 44 giorni di scrittura dei testi, di montaggio delle immagini, scelta della colonna sonora, inserimento sottotitoli.

AIUTO!

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