Il Convegno sul Cavallo Siciliano a Corleone, Cominciano le attività di sviluppo dopo il riconoscimento della razza.

Il Convegno sul Cavallo Siciliano a Corleone, Cominciano le attività di sviluppo dopo il riconoscimento della razza.

Presso il Chiosi Country Club di Corleone, il 30 novembre 2024 si è svolto un convegno-seminario sul Cavallo Siciliano al quale hanno assistito numerosi allevatori di questa razza equina, tornata ad essere approvata nel febbraio scorso dopo un lungo iter. Lo scopo dell’evento è stato quello di fare il punto sullo stato attuale delle cose, informare gli allevatori sui possibili sviluppi nell’immediato e nel futuro e spiegare loro una serie di “istruzioni per l’uso” riguardo la partecipazione alle rassegne in programma, l’ottenimento dei passaporti ed altro ancora.

Ha brevemente aperto i lavori Francesco Russo, Presidente dell’ARACS (Associazione Regionale Allevatori Cavallo Siciliano) che ha ribadito come il Cavallo Siciliano sia oggi una risorsa che appartiene a tutta la Sicilia che potrà dare grandi soddisfazioni ai suoi allevatori se si continuerà a seguire la strada della serietà, innovazione e professionalità nel modo di allevare e selezionare i soggetti in stretta collaborazione con l’associazione e le istituzioni regionali e nazionali..
Hanno assistito ai lavori e hanno porto un breve saluto Giuseppe Scalisi, presidente della COLDIRETTI di Corleone e il neo Presidente della FISE Sicilia Flavio Sinagra, che hanno espresso il loro forte interesse nel Cavallo Siciliano nei rispettivi ambiti agro-zootecnici e degli sport equestri olimpici.

Il Sindaco neo eletto di Corleone Walter Rà ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa con ARACS, redatto con lo scopo di promuovere e sostenere le azioni per la valorizzazione del Cavallo Siciliano, allargando la possibile partecipazione anche agli altri Comuni della Sicilia dove c’è questa presenza allevatoriale. Da parte degli assesso

 

rati allo sport, agricoltura e turismo del comune di Corleone, i cui assessori hanno assistito al convegno, sono in fase di studio una serie di iniziative per favorire lo sviluppo del territorio corleonese in relazione al Cavallo Siciliano, eletto a simbolo di questa città legata storicamente all’allevamento equino sin dal medioevo, quando fu fondata come città demaniale.

Il sindaco di Alia Nino Guccioni, ha annunciato la sottoscrizione del protocollo d’intesa fra ARACS e il Comune di Corleone da parte della sua amministrazione comunale, insieme a quelle dei comuni di Prizzi e Palazzo Adriano. Ha annunciato che nella prossima fiera di Alia, Sicilia Alleva, giunta alla sua XIII edizione, sarà ospitata una rassegna del Cavallo Siciliano.

Moderati dal Dott. Luca Gazzara, funzionario dell’Assessorato all’Agricoltura, si sono succeduti una serie di interventi tecnici.

Gli studi di genetica.

Il prof. Salvatore Bordonaro, docente di zootecnia e miglioramento genetico dell’Università di Catania ha spiegato l’importanza che riveste la biodiversità Siciliana nel patrimonio allevatoriale italiano in generale e, nel particolare, delle razze equine della Sicilia, interconnessesi fra loro geneticamente nello scorrere degli anni. Durante l’iter di riconoscimento della razza del Siciliano, dal 2003 in poi sono iniziati tutta una serie di ricerche e studi sulla variabilità genetica condotti dalle Università di Catania, Siracusa e Messina e che si concluderanno nei prossimi 3 anni. Dovranno completare un’analisi genetica approfondita sul più ampio numero di soggetti idonei per verificare anche le potenzialità del Cavallo Siciliano in ambito sportivo, la loro resilienza e resistenza in rapporto alle condizioni dell’ambiente siciliano così da poter “definire e costruire, insieme agli allevatori, il Cavallo Siciliano del futuro”.
Attraverso molteplici grafici di una presentazione in power point ha mostrato e spiegato anche alcuni fra i risultati dei prelievi sin qui effettuati su 252 campioni di Purosangue orientali siciliani, sanfratellani e Siciliani. Hanno mostrato le variazioni e le connessioni della sequenza del DNA mitocondriale delle tre razze riscontrando, ad esempio, che tutti gli Orientali hanno un unico aplotipo U, che ne attesta la purezza, mentre su un soggetto di Siciliano, il suo aplotipo B è lo stesso riscontrato nel DNA di un cavallo trovato in un sito archeologico della Mongolia dell’età del bronzo. Gli ulteriori prelievi futuri amplieranno a dismisura la conoscenza sulle diversità e le caratteristiche genetiche emerse nelle tre razze equine siciliane e del Siciliano in particolare, per dare un quadro completo su cui poter lavorare nell’ottica della preservazione e miglioramento autentico delle sue caratteristiche peculiari.

Le istruzioni operative.
Avvalendosi di una chiara presentazione a video, la dott.ssa Ketty Torrisi, esperto di razza dell’Istituto di Incremento Ippico di Catania, ha spiegato le procedure di identificazione dei puledri alla nascita e i criteri per le rassegne di selezione a cui potranno partecipare i soggetti di 30 mesi e oltre. Le nascite dei puledri di Cavallo Siciliano da soggetti approvati, dovranno essere comunicate dall’allevatore ad ANAERAI entro 60 giorni dalla nascita per essere registrati nella banca nazionale degli equidi. Quindi avverrà l’inserimento del microchip, inviato da ANAERAI in azienda, da parte di un veterinario che compilerà e firmerà la Scheda di Identificazione, in base alla quale ANAERAI emetterà il Passaporto Verde con il Certificato Zootecnico che attesterà l’iscrizione al registro genealogico entro i 12 mesi dalla nascita del puledro. Il costo per la pratica di identificazione, spedizione di microchip e passaporto sarà di 45€ per i soci ANAERAI, di 80€ per i non soci.
Ha quindi spiegato l’importanza delle numerose Rassegne di Selezione che avverranno su tutto il territorio siciliano nei prossimi 3 anni, al fine di individuare i soggetti che hanno i requisiti per poter essere considerati dei Cavalli Siciliani approvati. Questo avverrà redigendo per ogni soggetto un’apposita scheda di valutazione molto dettagliata, redatta della commissione esaminatrice composta dagli esperti di ANAERAI (Matteo Vasini), Istituto d’Incremento Ippico (Ketty Torrisi) e ARACS (Francesco Russo). Oltre i classici dati biometrici relativi a garrese, spalla, torace e stinco verranno analizzate nel dettaglio un totale di 23 variazioni lineari di testa, collo, groppa, torace, arti e appiombi che decreteranno l’idoneità del soggetto, o meno, ad essere approvato.

La campagna di fecondazione 2025.
Il Dott. Michele Bentivegna, Direttore dell’Istituto d’Incremento Ippico della Sicilia, ha ripercorso brevemente il lungo e complesso iter per il riconoscimento della razza che ha visto l’Istituto sempre a fianco all’ARACS per raggiungere questo obbiettivo così importante. Ha poi spiegato il programma per la campagna di fecondazione del 2025: all’interno di un progetto PSR si opererà la scelta e l’acquisto di alcuni stalloni da parte dell’Istituto e si provvederà per essere in grado di fornire agli allevatori il seme fresco, refrigerato e congelato. Si effettueranno anche tutta una serie di prelievi di DNA e di sangue di fattrici e stalloni approvati per avere i dati utili alle varie ricerche in corso alle quali Bordonaro aveva precedentemente accennato.

Comunicazione: Sizilien zu Pferd.
È stato quindi presentato lo spettacolare video promo di 3 minuti di “Sizilien zu Pferd” (La Sicilia a cavallo), il documentario in tedesco di 60 minuti realizzato e prodotto dal giornalista storico di Cavallo Magazine Franco Barbagallo, insieme alla collega Cristina Hess. Mostra le bellezze naturali girate a cavallo di Madonie, Nebrodi, Etna, Iblei e Sicani, insieme a quelle dei beni monumentali, tradizionali e produttivi dei paesi che si attraversano, presentando anche le razze di cavalli e asini siciliani allevate nei territori. La visione in rete del documentario ha portato in questi tre anni dalla sua produzione numerosi equi turisti tedeschi in Sicilia.

Horsemanship etologica, gentile ed empatica dalla nascita per il presente e il futuro.

Franco Barbagallo è poi intervenuto in veste di esperto di turismo equestre professionale, istruttore e riabilitatore di cavalli usando i metodi gentili appresi negli USA presso Ed Dabney. Ha parlato del “Valore economico aggiunto dell’addestramento etologico, gentile ed empatico nei cavalli siciliani, già applicato in tre realtà siciliane illuminate”. Ovvero negli equini di Sicily on Horseback, da lui fondato e oggi gestito dal co-fondatore Paolo Cricchio di Collesano (anch’egli formato negli USA), nell’Azienda Traina di Prizzi, dove si sta portando avanti anche un progetto allevatoriale con l’Istituto di Incremento ippico utilizzando l’Orientale come miglioratore di razza di fattrici di French montagnes e, nel particolare, nell’ Azienda di Allevamento della Rocca di Chiosi a Corleone. Barbagallo ha specificato nel dettaglio come in quest’ultima, già da molti anni si ottengono molti stalloni e fattrici ultra gestibili da terra e dalla sella, puledri imprintati alla nascita che vedono l’uomo come parte gentile ed empatica della sua vita da subito e che, nel tempo, vengono educati alle regole basiche di comportamento della vita di tutti i giorni in mezzo agli uomini. A tre anni sono abituati e addestrati alla sella, per costruire poi le loro fondamenta di equitazione generale. Infine per essere poi, e solo poi, specializzati in una specifica disciplina sportiva oppure nel turismo equestre professionale, o ludico di qualità, senza utilizzare alcun tipo di coercizione, sottomissione, dominanza, violenza fisica e verbale, rispettando e mettendo sempre al primo punto il benessere dei soggetti, anche dando loro condizioni di vita ottimali al pascolo brado o semi-brado.
Ha portato a supporto, anche l’esempio degli oltre 300 allevamenti di equini della Contea di Denton, in Texas, alcuni dei quali da lui visitati, dove vengono allevati puledri che vengono venduti quasi esclusivamente “finiti”, pronti ad essere utilizzati nei viaggi a cavallo, nel ranch work, o per esordire nelle competizioni di salto, dressage, reining, cutting, trotto, galoppo e così via o che hanno appena esordito nelle loro prime gare. Esattamente come si fa già oggi a Corleone, Collesano e Prizzi.
È questo un punto di arrivo, in prospettiva, anche per gli allevatori siciliani. È  raggiungibile solo attraverso un auspicata formazione da offrire agli allevatori per metterli in grado, per cominciare, di dare ai loro puledri di un anno anche il valore aggiunto che si crea educandoli dalla nascita alle regole e ai movimenti basici della vita di tutti i giorni con l’uomo, rendendoli così molto più appetibili ai mercati che contano, compresi quelli europei, dove il Cavallo Siciliano dovrebbe farsi conoscere adeguatamente partecipando anche a delle fiere europee specializzate.

Comunicazione: Aracs, interfaccia con il mondo e le istituzioni.
Roberto Russo ha puntualizzato l’importanza che avrà sempre più la comunicazione fra gli allevatori del Cavallo Siciliano e il mondo esterno. Nel suo intervento li ha pregati di cominciare da subito a creare sul loro allevamento e i propri cavalli una banca dati costituita da informazioni, fotografie e video che potranno essere messe in rete attraverso il nuovo portale del Cavallo Siciliano di ARACS in via di creazione. Sarà questa la vetrina di ognuno di loro per velocizzare e ottimizzare i contatti e i rapporti con mercato, utilizzatori e compratori grazie a un solo luogo digitale online professionale che li accomuna, dove saranno tutti presenti anche con i contatti che li identificano. Tramite il portale, e anche i social media, verranno diffuse tutte le notizie e gli avvenimenti sportivi, e non, che coinvolgeranno i Cavalli Siciliani, i loro allevatori già esistenti e coloro i quali vorranno diventarlo.
Russo ha quindi posto l’attenzione sul fatto che, per tutto ciò che concerne le Rassegne di Selezione e le procedure alla nascita, sarà ARACS a fungere da unica interfaccia con ANAERAI e Istituto d’Incremento Ippico per il disbrigo delle pratiche, così da sgravare gli allevatori dalla burocrazia. Il tutto sarà veicolato e guidato nella figura di Aldo Drago, responsabile di questo servizio essenziale che fungerà da coordinamento fra gli allevatori e le istituzioni pubbliche a partire dalle prossime rassegne in programma nel territorio siciliano. Esse si svolgeranno con questo programma, altre seguiranno nel 2025:
Martedì 3 dicembre dalle 10,30 a Gangi, presso il Foro Boario, C.da Piano.
Mercoledì 4 Dicembre dalle ore 9,00 a Bompietro, presso l’Azienda Li Puma Sabina. C.da San Giovannello.
Giovedì 5 dicembre dalle 8,30 a San Mauro Castelverde, presso la ex stazione di monta dell’Istituto d’Incremento Ippico in C.da Sant’Ippolito.
Venerdì 6 dicembre dalle ore 10,00 a Militello Val di Catania, presso Tenuta Ambelia.

Un esempio lampante.

Roberto Russo ha dato in diretta agli allevatori un esempio attualmente in corso delle strategie innovative già in atto da anni nell’ Allevamento della Rocca a Corleone, finalizzate a creare soggetti finiti come descritto da Barbagallo, pronti per essere specializzati in una disciplina equestre dagli specialisti “giusti” di settore. Si è collegato in videochiamata con Renzo Bersaglia, cavaliere pluricampione in Italia e Europa di Working Equitation (monta da lavoro tradizionale). In Umbria, egli sta contribuendo alla rifinitura dell’addestramento in quella specialità di Minasthirt Siculo della Rocca, stallone di 4 anni allevato a Corleone e venduto a Vito Calafiore, responsabile regionale e lui stesso istruttore di secondo livello di Working Equitation, referente regionale della WAWE e presidente del Centro Ippico Don Vito a Partinico.
Bersaglia ha brevemente descritto il suo lavoro attuale, mettendo in luce le straordinarie capacità dimostrate dal cavallo in campo, la mansuetudine, l’equilibrio mentale e i comportamenti irreprensibili. Lo sta preparando per il suo debutto ad aprile nelle quattro tappe del Campionato Regionale di Working Equitation nella categoria Giovani Cavalli, dove sarà montato da Susy Calafiore, giovane figlia di Vito e già campionessa europea junior di questa specialità. Susy è intervenuta brevemente per descrivere la sua già importante carriera sportiva.
La WEI (Working Equitation Italia) e la SEF Italia (Sport e Formazione Italia), sono state riconosciute dalla WAWE, organo internazionale della specialità, quindi il debutto di questo binomio interamente siciliano sarà internazionalmente sotto l’occhio di tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori. Lo sport diventa così comunicazione, promozione e, nel tempo, marketing.

Conclusioni.
Il Dott. Ignazio Mannino, Commissario dell’istituto di Incremento ippico, ha chiuso i lavori con un breve ma importante intervento mirato per ribadire l’impegno delle Istituzioni regionali a continuare a rimanere a fianco di ARACS e degli allevatori del Cavallo Siciliano per valorizzarlo e promuoverlo compiutamente e adeguatamente per quello che è oggi aldilà di ogni discussione: una risorsa regionale appartenente a tutti i siciliani che merita tutte le attenzioni.

Considerazioni finali.
L’approvazione della razza è stato solo un punto di partenza. Questo convegno-seminario,  a cui hanno partecipato, anche in piedi,  uno stuolo di addetti ai lavori che hanno avuto modo di seguire delle relazioni informative di valore, certifica la fase 1 di un progetto di vasto respiro dal quale devono sortire tutte quelle serie e professionali future azioni di informazione, selezione, studi, servizi, formazione, comunicazione, promozione e marketing senza le quali si tornerebbe alle stesse divisioni, protagonismi, incompetenze ed errori commessi nel passato per altre attività allevatoriali. Non farlo è una questione di pura sopravvivenza perché, per un allevatore che guardi in faccia alla realtà, un buon cavallo che non si vende, e che non si vende bene, è un cavallo… nato morto.

Testo di Franco Barbagallo.

 

Foto di Letizia Panzica per ARACS.

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