Progetto Azienda Traina. La Fase 2.

Progetto Azienda Traina. La Fase 2.

Dopo aver concluso nel 2022 la Fase 1 del “Progetto Azienda Traina”, con l’arrivo in azienda dello stallone di purosangue orientale siciliano Vulcano e la copertura di sei fattrici di French Montagnes selezionate in collaborazione con l’Istituto di Incremento Ippico di Catania, si è appena conclusa anche la Fase 2 del progetto. Ovveroquella relativa alla formazione del personale che si occupa direttamente dei cavalli della azienda su “che cosa e come” insegnare loro.
Attualmente si dividono in fattrici selvagge, fattrici semi-addomesticate e addomesticate, puledri nati nelle ultime due stagioni di monta, cavalli da sella già esistenti da riaddestrare e uniformare come prestazioni e comportamenti.
Francesco Traina e Anna Maria Bosshard hanno svolto un primo periodo di due settimane di formazione su come “costruire le fondamenta di un cavallo da sella per comprensione e non per coercizione”. Hanno imparato il metodo “gentile” delle “Sei Chiavi dell’Armonia”, sviluppato dal noto trainer americano Ed Dabney(www.eddabney.com). È stato insegnato loro da Franco Barbagallo, che lo ha imparato14 annifa presso il Centro di Addestramento di Dabney, in Georgia. In queste due settimane, a scopo dimostrativo e didattico, Barbagallo si è avvalso della collaborazione del suo cavallo Zulù, preparato a suo tempo al trekking professionale con questo metodo.
Francesco e Anna avevano ciascuno due cavalli da sella da rieducare, scelti fra la dozzina attualmente presenti in Azienda. Si è proceduto così: di volta in volta, Franco e Zulù mostravano insieme come si doveva eseguire un dato esercizio del metodo delle “Sei Chiavi”. Poi, Francesco e Anna lo hanno applicato ai primi due cavalli in rieducazione, con Franco pronto a correggerliaffinché imparassero bene afar eseguire ai primi due soggetti tutti i movimenti e le tecniche necessarie. Dopo una sessione di lavoro di circa un’ora e mezza, nella quale si sono anche scambiatifra loro i due primi cavalli, sono stati presi gli altri due soggetti in rieducazione, così da poter lavorare entrambi, in circa tre ore di lavoro, quattro cavalli ciascunocon caratteristiche, caratteri, reazioni e comportamenti diversi fra loro.
Dopo la pausa pranzo, sono stati ripresi i primi due soggetti per una seconda sessione di lavoro di un’altra ora e mezza, per passare poi agli altri due. Così ognuno dei quattro cavalli è stato sottoposto giornalmente al periodo ideale di lavoro da svolgere: un’ora e mezza al mattino e altrettanto nel pomeriggio. Solo così operando il cavallo non viene stressato e affaticato e apprende e ricorda molto bene ciò che gli viene spiegato e insegnato.

Nel metodo di Dabney prima si insegna “tutto” da terra, senza sella. Quindi, quando il cavallo ha “imparato già tutto” da terra, gli stessi esercizi si applicano dalla sella. In questo modo ein ogni circostanza, si ottengono presto e bene comportamenti del cavallo sempre rispettosi del territorio del cavaliere, un controllo indipendente e preciso dei movimenti di testa, collo, anteriori, posteriori e cassa toracica del cavallo,un preciso posizionamento al suolo dei suoi zoccoli così dapoterlo facilmente specializzare, successivamente, in ogni diversa attività equestre. Nello stesso tempo si sviluppa fra cavallo e cavaliere una forte e ferma connessione, gentile e empatica, che si protrarrà e crescerà costantemente nel tempo.
Si è poi passati all’acquisizione delle tecniche di abitudinazione e desensibilizzazione “gentile, progressiva e graduale” del cavallo a tutta una serie di elementi e avvenimenti esterniche, di norma, lo spaventano e destabilizzano e che possono essere incontrati o accadere nei sentieri e/o in maneggio:  movimenti anche bruschi intorno, rumori di vario genere, passare sopra a teloni, svolazzare di sacchi e teli di plastica, vestizioni e svestizioni di chi gli sta in sella e quant’altro. Tutto ciò fino a ottenere una totale e serena “indisturbabilità” del soggetto.
Si è quindi passato a ripetere tutto dalla sella. Una particolare attenzione è stata rivolta nei riguardi del come ottenere, nel tempo, ciò che fa davvero la differenza:un “cavallo alla mano”. Ovvero un soggetto che, in assoluta e crescente leggerezza, sia in grado dicambiare direzione, andatura e velocità “sentendo” energia, distribuzione del peso e baricentro del cavaliere e “seguendo” i movimenti della mano, non quelli del filetto. Così da poter utilizzare,nel tempo, azioni di redini e gambe del cavaliereminime,fino a renderle “quasi invisibili”. A tale scopo si è anche provveduto, alla bisogna, all’acquisizione da parte dei due cavalieri di una  costante “seduta indipendente”, indispensabile per ottenere tutto ciò.
Non essendo in questa fase ancora disponibile in Azienda il percorso di abilità necessario per specializzare un cavallo grezzo nel trekking e avendo a disposizione cavalli da sella già con una certa esperienza di uscite in escursione, alla fine di questo processo di due settimane si sono effettuate delle escursioni per applicare in natura quanto cavalli e cavalieri avevano appreso nel corso delle due settimane.
Il risultato finale è stato estremamente positivo. Tutti e quattro i cavalli hanno imparato facilmente tutto ciò che si è voluto insegnare loro e lo applicano bene, con un “voto da 7”. Francesco e Anna hanno imparato bene adapplicare il metodo e, nel tempo, affinando le loro capacità personali e operando in “costante riduzione”, faranno raggiungere a tutti i cavalli da sella odierni e futuri dell’ azienda un bel “voto d’eccellenza da 9”.

Nelle prossime settimane, tutti i cavalli presenti in azienda verranno via via sottoposti all’insegnamento del metodo così da avere:
– tutte le fattrici “omogeneamente addomesticate”, rispettose, che si possano incavezzare, spostare, maneggiare, avvicinare, toccare e legare senza il minimo problema.
– tutti i puledri che avranno imparato da terra le “Sei chiavi” in attesa di poter mettere loro la sella al momento giusto, sempre in maniera gentile e senza traumi.
– tutti i cavalli da trekking rieducati e pronti a soddisfare appieno qualsiasi livello di cavaliere li possa montare durante una futura escursione o viaggio a cavallo offerti dall’Azienda Traina sotto il proprio marchio Sicani Horse Trek.
La prossima Fase 3 riguarderà ad Aprile la nascita dei nuovi “puledri orientale – french”, il loroimmediato imprinting, i successivi modellamenti e insegnamenti affinché possano averesin da piccoli un rapporto con l’uomo che risulti sempre gentile, empatico, divertente, sicuro e appagante… per come meritano.

Testo e video di Franco Barbagallo.

 

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