Una settimana di Rassegne di Selezione del Cavallo Siciliano.

Una settimana di Rassegne di Selezione del Cavallo Siciliano.

Dal 3 al 6 dicembre 2024, a Gangi, San Mauro Castelverde, Bompietro e Tenuta Ambelia si sono svolte delle Rassegne di Selezione del Cavallo Siciliano. Lo scopo è quello di approvare i soggetti che, sulla base degli studi scientifici e le caratterizzazioni fenotipiche svolti per arrivare al riconoscimento della razza avvenuta nel febbraio scorso, rientrano negli standard di razza stabiliti dal Ministero per inserirli nel Libro genealogico per la conservazione delle razze equine italiane a limitata diffusione. Sono stati rassegnati un totale di 88 soggetti. 63 sono stati approvati, 20 sono stati scartati e 5 sono stati dichiarati rivedibili. Hanno effettuato la selezione gli esperti di razza di ANAREAI (Associazione Nazionale Allevatori Razze Equine e Asinine Italiane) Dott. Matteo Vasini, dell’Istituto di Incremento Ippico, dott.ssa Ketty Torrisi, dell’ARACSI (Associazione regionale Allevatori Cavallo Siciliano), Francesco Russo, coadiuvati dalla dott.ssa Carla Mainenti dell’Istituto d’Incremento Ippico.

Ogni cavallo presentato è stato sottoposto all’identificazione tramite lettura del microchip e a un attento esame di tutte le regioni morfologiche dell’animale, durante il quale sono stati misurati i parametri biometrici di garrese, torace, spalla, stinco. Si è prelevato un ciuffo di crine per l’analisi del DNA per verificare l’esatta parentela ed individuare il patrimonio genetico del soggetto, così da capire le razze che, nel tempo, lo hanno costituito. Si sono poi osservati gli appiombi da fermo, al passo e al trotto. Sono stati effettuati, a campione, dei prelievi di sangue per ottenere tutta una serie di dati utili per la ricerca in corso sulla biodiversità di tutte le razze equine autoctone siciliane, a cui si è aggiunto quest’anno il cavallo Siciliano dopo l’Orientale e il Sanfratellano.

Dopo aver compilato le 23 voci della dettagliata scheda di esame visivo, i cavalli venivano approvati o meno.

Nelle varie rassegne sono stati sottoposti alla selezione esemplari di varia struttura e manto. Alcuni fra quelli approvati rispettavano gli standard con valori medi o tendenti verso il limite inferiore degli standard di razza. In questo caso gli esperti di razza hanno spiegato ai proprietari quanto sarà importante la scelta corretta dello stallone di Siciliano da utilizzare per coprire in futuro la fattrice, così da ottenere puledri che tendessero verso i limiti superiori, rendendoli più appetibili al mercato per lo sport o nel turismo equestre, dove il cavallo Siciliano ha già dimostrato di eccellere. Un aspetto da rilevare, infatti, è quello che gli standard di razza sono stati stabiliti sì per conservare una specifica diversità genetica, ma guardando anche al tipo di nuovi soggetti che si vogliono ottenere, per gli usi che se ne vuole fare all’interno del mercato, non per una mera operazione di archeologia equina per ricreare soggetti “antichi”, come qualche allevatore potrebbe pensare.

Solo una corretta selezione di fattrici e stalloni e accoppiamenti mirati, potranno assicurare un futuro a questa razza poliedrica che sta riscuotendo un notevole interesse fra gli addetti ai lavori in Italia e all’estero, così da dare le soddisfazioni che meritano a quegli allevatori che perseguiranno il miglioramento dei loro soggetti futuri nell’ottica del mercato a cui guardare. Nei prossimi 3 anni si effettueranno su tutto il territorio regionale numerose altre rassegne così che, alla fine, si abbia una fotografia della situazione attuale della razza, verificando poi nel tempo, man mano che nasceranno i nuovi soggetti, eventuali aggiustamenti da apportare studiando anche, questa volta, i dati statistici e scientifici che emergeranno. Le diverse aree della Sicilia dove vengono allevati i cavalli Siciliani hanno, infatti, condizioni climatiche, ambientali e pascoli anche molto diversi fra loro, che hanno configurato nel tempo caratteristiche nei soggetti che possono anche leggermente variare di zona in zona, di cui l’Istituto d’Incremento Ippico ha una lunga memoria storica, e che vanno tenute in conto anche nella selezione. La professionalità degli addetti ai lavori coinvolti dell’Ente Selezionatore ANAREAI, l’accuratezza e la profondità degli studi scientifici svolti dalle Università di Catania, Messina e Palermo, la dirittura dell’associazione che raccoglie gli allevatori di Siciliano, assicurano condotte precise e trasparenti, anche per non ripetere gli errori che sono stati commessi nel passato in altre entità allevatoriali della biodiversità siciliana e non.

 

Testo e foto di Franco Barbagallo

 

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